ECATE CELATA NEL SOLE IN CANCRO
UNA DISTINZIONE DOVEROSA TRA ECATE E LILITH (le Lune
Nere)
La figura di Ecate e' una delle figure mitologiche piu' controverse,
almeno all'apparenza. Ma e' anche una delle figure piu' potenti e misteriose, che non ha bisogno di molte apparizioni per essere notata e riconosciuta. Infatti, e' una figura della notte e, come
tale, introversa o semplicemente interiorizzata. E' il simbolo dell'esoterismo (termine formato dalla locuzione esoteros=interno e eicos=e' naturale).
Oggi viene spesso citata come una Dea cagna e malvagia, della magia
nera e degli spettri, sottointendendo una strega vecchia e sdentata, che spaventa i bambini la notte. Una vecchia Befana, insomma. Viene cosi' confusa con l'immagine di Lilith (da certi chiamata
anche Luna Nera), la Dea, che Pitagora chiamo' l'anti-Terra, legata cosi' ai pianeti di Saturno e Marte, attiva, che voleva stare sopra nel rapporto col maschio e che si contrappone al simbolo
passivo ed arrendevole femminile della Luna come Luminare (caldo e umido, secondo il Tetrabiblos di Tolomeo, apportatore di luce). Lilith e' anche detto apogeo dell'orbita lunare, ovvero un punto
nero fittizzio dell'orbita lunare piu' lontano dalla Terra, indicando il suo ruolo secondario e di negazione dell'Anima femminile (Saturno, freddo e secco del Tetrabiblos di Tolomeo, apportatore
di morte) e di potere oscuro sulle persone e le cose. Un punto, che assorbe la luce del Sole ma non la riflette. Prende la vita ma non la da'. Un Anticreatore.
E' interessante notare, che entrambe le figure di Ecate (Heket
egiziana) e quella sumera di Lilith sono femminili ed antichissime, antiche circa 5000 anni, risalente al periodo predinastico dell'Egitto, che va' dal neolitico ed arriva fino a circa il 3060
a.C.
ECATE, LA DEA CON LA TORCIA (Luminare)
In realta', Ecate era, all'origine, una Dea che rappresentava la
giovinezza e non la vecchiaia. Lei stessa e' rappresentata come bella e giovane, non meno alle altre Dee. Zeus la stimava molto ed essa presiedeva su tutte le cose viventi e non
viventi.
Spesso e' raffigurata con una torcia in mano ed il suo simbolo e'
chiaramente espresso nella contemporanea Statua della Liberta' a New York, citta' simbolo del Cancro. Lady Liberty, come viene simpaticamente chiamata dalla popolazione locale, indica la
liberazione dell'Anima dopo la morte, la liberta' assoluta, quindi.
L'origine della sua immagine simbolica sconfina tra le culture piu'
lontane. A noi geograficamente piu' vicina e' quella anatolica, tramandataci dopo attravetrso la cultura ellenica. Ma la sua figura si incontra anche nell'antico Egitto, come spieghero' sotto.
Addirittura, il simbolo cinese del Tao ne riproduce il significato e viene descritto nel Daodejing, da Lao Tse, come il simbolo della Grande Madre, identificata con ll Dio creatore
stesso.
Successivamente assume anche la figura di una Dea triplice,
detentrice dell'assoluto divino. Si potrebbe identificare cosi' nel ruolo della Grande Madre creatrice di tutto, di una Trinita' appunto.
Le sue statue venivano poste agli incroci, come a delimitare il
sottile confine tra la vita terrena e quella ultraterrena, essendo cosi' una figura rassicurante, lunare, materna e protettiva, di accompagnatrice di anime dopo la morte della forma fisica. Essa
stessa e' l'Anima Mundi, l'essenza.
La Dea presenta una chiara corrispondenza con la dea Heket egiziana.
Heket era rappresentata come una rana o come una donna con la testa di rana. La rana, come il granchio, e' un animale anfibio, capace di vivere a confine tra la terra e l'acqua, in due mondi
contemporaneamente, sconfinando come animale simbolo psicopompo, tra l'emersione alla vita (conscio) e, soprattutto, nel sommerso profondo della morte (inconscio o sonno/sogno per Jung). Gli
antichi egizi credevano, che ella fosse la generatrice del Ka o Anima; tramite un soffio lei donava l'Anima - la forza vitale, ai nuovi nascituri.
Nell'insieme e' una figura misteriosa, come lo e' la notte con il
suo astro, la Luna, a cui viene assimilata e che in astrologia cosignifica, non a caso, la nostra Anima.
Infatti, viene cosi' ad un certo punto confusa volutamente con
Selene, indicando la sua stretta associazione con il Luminare notturno in astrologia.
Ecate dice ad un certo punto:
Dove le varie forme indicano le fasi lunari (Selene come Luna piena,
Artemide come Luna cresciente, Ecate come Luna calante o Novilunio e Diana, che rappresenta, come le altre citate vergini, una Dea, che letteralmente significa 'la luce del giorno' dall'arcaico divios o Diviana, che proteggeva la castita' delle ninfe dai
maschi).
In realta', storicamente, Ecate presiede ad entrambi i principi
della generazione, e' bi-sessuata, vergine e autocreativa. Essendo una Luna calante o, semplicemente il Novilunio stesso ovvero, il momento in cui la Luna incontra il Sole nel fenomeno
astronomico (e astrologico) della congiunzione, il Sole occulta la Luna coi suoi raggi e ci ritroviamo nel buio piu' intenso del cielo stellato, o all'Imum Coeli della mezzanotte (la IV casa) del
grafico astrologico, che volge a Nord. Il luogo, che gli antichi astrologi definivano piu' lontano o profondo. Il buio e', in realta', la luce. E' l'autocreazione per fusione dei due Luminari ad
opera lunare.
Simbolicamente, Heket attendeva ogni mattina il levare del Sole (Dio
Toth) per incontrarlo e vegliare su di lui, che usciva dall'Oltretomba.
La Dea e', quindi, associata al glifo del Sole in Cancro, segno di
base lunare, glifo formato da due archi (pesci), con a lato due cerchetti vuoti (i due Luminari), che si incastrano a spirale.
In psicologiao indica il nostro inconscio piu' remoto, le emozioni
piu' irrazionali e spontanee, in primis l'emozione remota della paura, che ci prottegge identificando il male, nonche' l'emozione dell'amore sconfinato che procrea nuova vita, dell'innamoramento
doloroso, all'apparenza nere perche' invisibili e forse per questo, viene spesso temuta e conseguentemente dipinta come orribile, una di cui avere paura.
Scrivi commento
Andrea Fvoloso (lunedì, 01 febbraio 2016 00:47)
Intressante